Amo molto Mario Sironi, pittore, disegnatore, artista in mostra al Museo del Novecento a Milano. Non potevo non rivedere i suoi paesaggi urbani con la sua tecnica di collage che spesso mi ispira
Sono 110 le opere in mostra: “Mario Sironi, Sintesi e grandiosità” è una retrospettiva completa, che passa attraverso tutti i “modi” di fare arte di questo esponente della pittura italiana del secolo scorso. All’esposizione al Museo del Novecento (23 luglio 2021-27 marzo 2022) si va dal simbolismo al futurismo, dall’espressionismo al suo momento metafisico. Non è la prima mostra che vedo di questo artista e non potevo perdermi ancora una volta i suoi paesaggi di periferia. Mi piace la poetica triste, ma intensa, nascosta in questi palazzi scrostati, nei muri ingialliti, nelle ciminiere rigide e svettanti a guardia di città che sembrano morte.
Le sue periferire, le mie periferie
E forse è proprio così. Sironi (1885-1961) è un uomo passato attraverso molte crisi depressive e quando ha dipinto questi quadri, l’Italia usciva da una guerra. Forse l’urbanizzazione appariva davvero senza speranza… Anch’io dipingo la mia città e soprattutto le periferie, ma mi piace farlo con un occhio più ottimista. Amo sottolineare il verde che è rimasto, oppure i colori dove si pensa che non ce ne siano. Con questo non voglio paragonarmi a Sironi, ci mancherebbe! Solo vorrei condividere perché mi piace la sua pittura, anche se all’apparenza non abbiamo tanti punti in comune (in Portfolio-Urban i miei quadri di paesaggio urbano).
Le forme del collage
Di Mario Sironi tento di “copiare” anche il suo modo di fare collage, in particolare con la carta scritta, di giornale. Un collage spesso non subito evidente e non esclusivo, celato dalla pittura sovrastante, a olio o tempera. Nel suo caso, la carta enfatizza le geometrie immobili delle architetture dei palazzi o irrigidisce i tratti umani di personaggi che richiamano lo stile futurista e anche un po’ il cubismo. Il mio collage è più morbido, a volte trasparente, le geometrie dei mie campi comprendono spazi meno scolpiti (per vedere altre mie opere vedere anche il mio profilo Instagram). Nei miei quadri urbani o che rappresentano le distese delle periferie c’è (spero) più ottimismo, la mia poetica è più aperta a orizzonti positivi.
Sul colore del cielo…
Ma siamo sicuri che le visioni cupe di Sironi siano davvero così senza speranza? Se osserviamo i cieli dei suoi paesaggi urbani, ci accorgiamo che possono essere di un blu che vira al verde e di un’intensità che fa da contraltare alle “terre” dei palazzi e delle fabbriche. Ma, allora, non sarà che sopra le miserie cittadine può aprirsi un cielo sereno anche per Sironi? Per rifletterci meglio, e per vedere le altre opere in esposizione consiglio di visitare la mostra, anche perché non c’è niente di meglio che riaprirsi all’arte e alla bellezza per uscire dalla cupezza dell’oggi e dai problemi attuali o che ci siamo, si spera, appena lasciati alle spalle.
“L’arte non ha bisogno di riuscire simpatica… (ma) esige grandezza”.
Mario Sironi