IN PUNTA DI MATITA & DI PENNELLO

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Monica Sori

Scrivere o dipingere? Sono “nata” giornalista e non posso fare a meno di comunicare anche con la parola.
In questo blog voglio portarvi nel mio mondo, fatto di arte, racconto ed esplorazione.

Ancora sugli alberi…

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Nel momento in cui il fuoco distrugge boschi e macchia mediterranea in Italia e nel mondo, due mostre a Milano esaltano la bellezza, la potenza e l’energia degli alberi. Non potevo non visitarle! Continua anche il mio studio su questo tema con nuovi dipinti…


L’incisione, come un pizzo raffinato

Non conoscevo bene il lavoro di Federica Galli, “inciditrice” milanese (d’adozione), denominata “La signora degli alberi”, proprio per la sua passione per questo tema. Recentemente si è conclusa la retrospettiva dell’artista Green grand tour a Palazzo Morando a Milano, dove ho potuto ammirare le sue incisioni all’acquaforte che rimandano al paesaggio padano, alle architetture rurali e urbane e ai suoi amati alberi. Ho sempre guardato a questa tecnica con diffidenza, lo confesso, la consideravo fredda (forse per i materiali usati), tutta precisione, poca poesia. Quanto di più falso! Al di là dell’abilità esecutiva, le chiome delle piante monumentali italiane, che l’artista rappresenta a partire dal 1994, ricordano pizzi elegantissimi, delicati e resistenti allo stesso tempo, e attraverso un capolavoro di chiaroscuro rimandano a sensazioni aeree e materiche allo stesso tempo. Senza dimenticare che il lavoro di quest’artista è anche un interessante racconto della vita del Paese attraverso i suoi colossi vegetali, i paesaggi campestri e metropolitani e la loro evoluzione negli ultimi decenni del secolo scorso.

“La sua è stata rappresentazione dal vivo, le sue incisioni nascono da una convivenza stretta con questi luoghi, con gli alberi monumento e coi vasti boschi che ha anzitutto abitato…”

Tiziano Fratus (poeta e scrittore)

Un particolare di un’incisione di Federica Galli.
“Una luce nella notte”, inchiostri, candeggina e acrilico su carta, 19 x 28 cm (2021).

Le fotografie dei “grandi vecchi”

Di tutt’altro genere è la mostra fotografica alla Triennale “Patriarchi della natura – Alberi straordinari d’Italia” (fino al 22 agosto), dove sono esposte le immagini delle piante secolari e millenarie che si possono incontrare dal nord al sud Italia. Mi ha incuriosito il fatto che proprio mentre anch’io mi dedico a questo tema con il mio progetto “I miei primi 100 alberi”, ci sia tanto interesse verso i “guardiani” del paesaggio, oggi sempre più minacciati da microrganismi patogeni (loro come noi in un destino comune poco confortante) e dagli incendi, che in questi giorni riempiono le prime pagine dei media. Attraverso le immagini della mostra, didascaliche più che artistiche, è possibile conoscere i Matusalemme vegetali, ma anche ammirare i tronchi di questi grandi vecchi con le loro “rughe”, che li trasformano in splendide sculture naturali che il tempo può solo migliorare.

Uno scatto della mostra “Patriarchi della natura – Alberi straordinari d’Italia“, alla Triennale di Milano.

Il riciclo per proteggerli

Ho già scritto, sempre sul blog, del mio amore per questo tema. Il mio ultimo progetto, ancora work in progress, è solo l’ennesimo tributo a questo soggetto, che è molto più che natura, è archetipo della vita stessa. Da dieci anni, con pause e riprese, gli alberi tornano sulle mie tele e non solo. L’uso di materiali di riciclo (soprattutto carta, che deriva dagli alberi, ma qui torna in circolo) è il mio ulteriore omaggio, e trasmette il mio desiderio di protezione ai giganti buoni che, mai come oggi, hanno bisogno d’aiuto (Solitudine, Albero d’oro).

“Inferno”, inchiostri, candeggina e acrilici su carta, 17 x 25 cm (2021).
Bosco in fiamme
“Sottobosco di braci”, grafite e acrilici su carta, 16 x 21 cm (2021).